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Concept

1 maggio – 15 giugno 2025
A cura di Alessandro Colombo e Paola Garbuglio

ADI Design Museum presenta Dante Bini. Out of the Box, una mostra dedicata a una delle figure più eccentriche e radicali della cultura del progetto del secondo Novecento. Architetto, inventore e costruttore, Bini ha attraversato con indipendenza e rigore i confini tra architettura, ingegneria e design industriale, elaborando soluzioni capaci di rispondere a urgenze sociali, tecnologiche ed ecologiche.

A cura di Alessandro Colombo e Paola Garbuglio, l’esposizione propone una lettura tematica dell’opera di Bini, evitando una narrazione cronologica in favore di una struttura concettuale centrica che restituisce la varietà e la simultaneità dei suoi ambiti di ricerca. L’allestimento riflette l’approccio interdisciplinare dell’autore, dove ogni progetto dialoga con l’altro attraverso assi visivi e narrativi che percorrono lo spazio, trasformando l’aria – materia prima per eccellenza nel lavoro di Bini – in un vettore di connessioni e significati.

In un momento storico in cui il design è chiamato a ridefinire il proprio ruolo tra sostenibilità, tecnologia e responsabilità sociale, ADI Design Museum riflette su una figura che ha fatto della visione non convenzionale la propria cifra stilistica, unendo intuizione poetica, rigore tecnico e slancio immaginativo. Un precursore di pratiche oggi centrali nel dibattito contemporaneo. La figura dell’architetto viene così esplorata nel suo posizionamento strategico ma laterale rispetto alla narrazione architettonica dominante: un lavoro di studio e riscoperta collettiva condotto dal comitato scientifico in dialogo con l’Archivio del Moderno di Mendrisio, che accoglierà il fondo Bini per future attività di ricerca.

Al centro della sua opera vi è la messa a punto di tecniche costruttive alternative, dove la sperimentazione diventa metodo. Dal primo sistema Binishells – cupole sollevate grazie alla pressione dell’aria – fino ai prototipi spaziali, il lavoro di Bini si configura come un’indagine sulle potenzialità della materia, della forma e dello spazio. Progetti come Kyoto K21 e Tower City affrontano le sfide della densità urbana, mentre dispositivi come il Biniscooter propongono modelli decentralizzati e sostenibili per l’energia e la mobilità.

Ogni progetto rappresenta una risposta a un contesto, una crisi o una prospettiva. La forma non è mai fine a sé stessa, ma nasce da vincoli costruttivi, logiche strutturali e riflessioni sull’uso, approccio che restituisce un autore che ha operato oltre le categorie disciplinari, anticipando molte delle questioni oggi più urgenti. La mostra nasce quindi dalla volontà di riportare alla luce una figura rimasta ai margini del racconto ufficiale. “Studiare l’opera di Bini è come una caccia al tesoro”, scrive il comitato scientifico composto da Alberto Bologna, Carlo Dusi, Will Mac Lean, Alberto Pugnale, Giulia Ricci.

Dalla cupola nel campus della Columbia University nel 1967, fino agli habitat lunari, Dante Bini ha agito come un moderno Galilei: sfidando le leggi del mondo sensibile per riscriverle attraverso il progetto. La mostra Out of the Box celebra la forza trasformativa del pensiero del visionario e concreto, poetico e tecnico, come gli disse l’astronauta Harrison Schmitt dell’Apollo 17: “Di me e di te resterà solo l’immortalità dell’energia del nostro pensiero.” “Dante Bini è l’emblema del costruttore rinascimentale: unisce umanesimo e innovazione in una poetica progettuale che parla di futuro, leggerezza e concretezza. Le sue architetture, nate ‘con l’aria’, raccontano una visione che va oltre le forme convenzionali, difficile da inquadrare ma inconfondibile. Come l’aria stessa”, commenta il presidente ADI, Luciano Galimberti. La mostra è quindi anche un omaggio al pensiero laterale di Bini, alla sua capacità di leggere i problemi come opportunità, senza mai rinunciare a uno spirito di servizio civile e professionale. Un innovatore ante litteram, un uomo del fare capace di trasformare ogni vincolo in occasione di meraviglia.