Talk
22 novembre 2022, ore 18.30 ADI Design Museum
Un incontro sul tema dell’economia circolare per presentare esempi di interventi concreti: lo sviluppo di piani integrati con gli agricoltori, la costruzione di progetti comunitari destinati a colture e comunità, la rigenerazione di spazi urbani. Esperienze non solo di design ma di azioni delle comunità e di diffusione delle soluzioni per l’ambiente. Al centro il lavoro del Comune di Pollica (Salerno), con cui ADI ha firmato lo scorso ottobre, insieme con Future Food Institute, un accordo per sviluppare modelli circolari in cui le risorse progettuali del design vengano utilizzate per una ricaduta sostenibile su territori, economie, popolazioni, culture e colture.
L’esperienza di Pollica è significativa per la sua capacità invertire gli orizzonti delle economia e della gestione dei territori, in una visione che oltre ad essere human centered è anche earth centered: bootcamp con ragazzi di nazionalità diversissime, attivazione di laboratori con aziende dell’informatica, collaborazioni concrete con aziende nazionali e multinazionali che hanno trasformato. Pollica in un polo di economia circolare, la cui esperienza appare un modello applicabile anche ad aree di scala superiore.
Nell’incontro all’ADI Design Museum Sara Roversi, presidente di Future Food Institute, presenta un’esperienza nata sulla centralità del cibo, responsabile dell’equilibrio tra salute dell’uomo e salute del pianeta, motore di sviluppo e generatore di prosperità inclusiva. Un approccio che ha reso l’Institute interlocutore di agenzie delle Nazioni Unite, di governi nazionali e amministrazioni locali, e che lo ha spinto all’adozione un modello design oriented votato alla rigenerazione ecologica integrale delle comunità.
Stefano Pisani, sindaco di Pollica, parla di come il paese sia stato trasformato dalle scelte dell’economia circolare. Pollica, situata in una zona ad altissima biodiversità – il Cilento – è divenuta un polo di attrazione sostenibile che agisce per rimettere in moto le energie locali su base strategica, usando competenze esistenti che garantiscano un benessere costante alle popolazioni, e un collegamento naturale delle località del territorio con progetti e realtà nazionali e internazionali: da Minecraft, che ricostruisce digitalmente il parco archeologico di Velia, alla Feltrinelli, che apre una libreria sul molo di Acciaroli.
A dialogare su questi temi sono stati invitati Ermete Realacci, – che da presidente della Fondazione Symbola da anni promuove un dialogo fra cultura, sostenibilità e design – e Paolo Verri – autore della strategia di Torino Internazionale e di Matera Capitale europea della Cultura – esperto in valorizzazione dei territori.
A seguire una serie di spunti offerti da figure attive nel settore delle città e dei territori: Carmelo di Bartolo e la sua light city, Luca Ballarini con l’attività di scouting internazionale di Utopia Hours, festival delle città; Andrea Amichetti, fondatore di Zero, che opera per rigenerare aree e comunità a Milano. Altri contributi vengono da figure attive nel settore dell’ambiente: Stefano Pistoni, manager di una delle prime aziende a lavorare sulla base di una sostenibilità circolare (UPM Rataflac); Stefano de Nart, con l’apporto dell’ambito finanziario per Milano Global Advisor; Marco Moro, responsabile editoriale di Edizioni Ambiente, punto di riferimento dell’economia circolare italiana; Marco Tina, CEO di Rooom, spazio che mettere a regime i valori di sostenibilità non sono ambientale delle imprese. E, infine, il punto di vista delle comunità, con il tema metodologico della progettazione relazionale, lanciato da Stefano Mirti, e quello legato alla costruzione delle comunità energetiche, obiettivo di Aurica, col suo CEO Paolo Cattaneo.
L’incontro viene presentato dal presidente ADI Luciano Galimberti ed è a cura di Carlo Branzaglia, membro del consiglio d’amministrazione della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro.