Concept
ADI Design Museum espone al pubblico un repertorio unico di documenti, a Milano dopo la prima tappa di Lucca
“ADI ha progettato il suo museo come un laboratorio di idee per il futuro”, afferma il presidente Luciano Galimberti. “Ogni iniziativa qui usa la memoria storica per immaginare situazioni in favore della diffusione più ampia della cultura del progetto. Questa mostra non fa eccezione: offre una straordinaria ricchezza di materiali in grado di aprire la mente e la fantasia alla trasformazione della città di oggi nella città di domani.”
Un percorso che inizia a Lucca insieme al direttore della Fondazione Ragghianti, Paolo Bolpagni, e una nuova casa, in rinnovata versione, all’interno di ADI Design Museum: due diverse città, due diversi spazi espositivi, con lo scopo di avvicinare un pubblico nuovo e di rendere fruibili dei documenti straordinari.
Che cos’è la città se non un insieme infinito di città che ciascun abitante possiede nella propria mente, in relazione alle singole esperienze conoscitive e culturali? Per utilizzare al meglio lo spazio urbano è necessario rimettere in circolo l’insieme di tali dinamiche progettuali, tradotte in mostra da una grande enciclopedia di documenti, espressione del moderno nelle sue evoluzioni e critiche. La collezione di Italo Rota, un patrimonio unico a livello internazionale, necessaria e fondamentale per pensare il futuro di una città come Milano al centro di sviluppi centrifughi e centripeti, rappresenta quell’enciclopedia “tematica” dalla quale ripartire per mettere ordine alle diverse prospettive che sono sul tavolo di chi ha la responsabilità del cambiamento. È necessario una sorta di riformismo progettuale, che si sviluppi però dalla conoscenza e reinterpretazione delle straordinarie proposte “rivoluzionarie” del nostro passato, da declinare in nuove vesti grazie alle potenzialità delle nuove tecnologie.
Questa ricerca ha dato vita a una mostra che non si estignue in se stessa, poiché mette a disposizione del pubblico centinaia di documenti che, in aggiunta al loro valore storico, parlano il linguaggio contemporaneo di una città, risultato di tante idee di città che hanno trovato nell’attuale disegno urbanistico una specifica identità.
Con queste parole i curatori, Aldo Colonetti e Italo Rota, presentano un lavoro storico che vive però la storia unicamente come punto d’inizio, parlando un linguaggio contemporaneo e proiettandosi verso il futuro con consapevolezza: un messaggio per ogni abitante della città di Milano.
Colophon
A cura di / curated by
Aldo Colonetti e Italo Rota
Progetto di allestimento / Set up
Studio Rota
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