Concept
Dal 30.03 al 10.04, ADI Design Museum ospita la mostra di Santiago Miranda in occasione di Miart 2022 e Milano Art Week 2022
Le Torri Cotte nascono come modelli per costruzioni singole, ad uso personale, che invitano al pensiero e alla prudenza ma allo stesso tempo spronano all’avventura. Si tratta di opere interamente realizzate a mano, secondo le tecniche tradizionali della ceramica dal designer Santiago Miranda.
Partendo da schizzi e disegni, sono nate nove famiglie o tipologie di torri concepite, create e costruite come un insieme di pezzi unici, tutti diversi fra loro, tutti costruiti combinando per ogni gruppo un ridotto numero di elementi in ceramica – come mattoni vuoti all’interno – saldati dalla cottura in configurazioni sempre differenti.
Pensate e progettate singolarmente come modelli di luoghi per l’osservazione e la lettura, le Torri Cotte sono in debito sia con architetture realmente esistenti, come il minareto di Samarra o la chiesa di Grundtvig a Copenaghen, sia con luoghi di finzione letteraria, quali la torre prigione di Sigismondo in La vita è sogno o la torre senza scale della fiaba di Raperonzolo.
Nel suggestivo spazio di archeologia industriale al piano interrato di ADI Design Museum, le bianche torri in ceramica, a seconda della loro disposizione nell’ambiente, creano un dialogo concettuale con i grandi disegni dello stesso soggetto, per poi andare a comporre un paesaggio condiviso di storie e narrazioni.
Santiago Miranda
Dopo aver completato gli studi a Siviglia, nel 1971 Santiago Miranda si trasferisce a Milano dove nel 1976 fonda King & Miranda Design con Perry A. King. Nel 1989 riceve il Premio Nazionale di Design in Spagna e, nel 1995, il Premio Andalusia di Design. Parallelamente alla sua attività professionale, esplora con ceramiche, video, disegni, testi e fotografie altre forme del narrare.
Colophon
A cura di/ Curated by
Sara Rizzo
Progetto di allestimento / Exhibition Design
King & Miranda Design
Un particolare ringraziamento a / Thanks to
Caimi Brevetti
In collaborazione con / In collaboration with
Università degli studi di Milano – Dipartimento di filosofia “Piero Martinetti“
