Motivazione del premio:
La sommatoria di accorgimenti di ordine tecnico-strutturale costituisce un fattore primario della consistenza di questo servizio destinato allo sport che, nell’orientamento teso a garantire la sicurezza nelle competizioni assegnate, non esclude la presenza e la volontà di prendere in considerazione anche il valore espressivo della configurazione per il corpo umano.
Il mito della moto è parte integrante del Made in Italy e riguarda non solo chi crea motociclette ma l’intera filiera produttiva. Dainese ha fatto di questo mito il suo cavallo di battaglia, a partire dall’attività agonistica. A 20 anni Lino Dainese rientra da Londra, incantato dalle tute di pelle indossate dai centauri in sella alle maximoto. E decide, una volta rientrato in Italia, di occuparsi di protezioni per le due ruote. Il logo selezionato per l’azienda? Un piccolo demone (della velocità). Nel 1972 va in produzione il primo articolo, un paio di pantaloni da motocross e, nel 1974, cominciano le prime sponsorizzazioni tecniche: Dieter Braun sarà infatti il primo pilota ufficiale Dainese per il Motomondiale. Nel 1979 l’azienda collabora con il designer Marc Sadler per la realizzazione del primissimo salva schiena, indossato dal celeberrimo Barry Sheene. ADI assegna nel 2001 il premio Compasso d’Oro alla T-Age Suit, tuta disegnata con Aldo Drudi (Drudi Performance), celeberrimo designer nel settore delle competizioni motociclistiche, autore di caschi e livree per i più importanti piloti e scuderie del Motomondiale e del Mondiale Superbike. T sta per titanio, essendo le piastre protettive della tuta realizzate in questo materiale che permette di scivolare, in caso di caduta, evitando traumi da impatto.